Fateci caso: nulla è per caso

Certe cose accadono e non possono essere frutto del caso.
Noi le chiamiamo stupefaccende perché sono talmente assurde che si fa fatica a crederci.

Succede che ad inizio febbraio Atpco chieda a Lenticchia: “Come facciamo per il fiocco? Forse devo informarmi su dove li vendono a Derthona”.
Per caso, succede che lo stesso giorno sul cellulare di Atpco arrivi il seguente messaggio da parte dell’amica Grace:

whatsapp

Ciao, sto preparando una cosa per la nascitura.. non so se volete, ma se vi va e avete deciso potreste dirmi il nome? Se non volete cerco di arrangiarmi

Atpco spiega a Grace che potrebbe essere un problema visto che Lenticchia comincia a sentire le simpaticissime contrazioni pre-parto e la ricerca del nome è ancora in alto mare.

Grace si fa impaziente e dice di voler spedire quanto prima il regalo.

A questo punto Atpco s’incuriosisce sulla natura di questo regalo e azzarda un’ipotesi.. non immaginando nemmeno lontanamente a cosa stesse lavorando l’amica. La risposta lo lascia senza parole.

whatsapp2

è il fiocco nascita

Come abbiamo già raccontato, la scelta del nome è stata tutt’altro che semplice e i giorni che sono seguiti all’annuncio di Grace sono stati piuttosto concitati.

pacco

Le contrazioni aumentavano, Lenticchia si allertava e Grace lavorava.
Una settimana dopo, finalmente, la svolta: il nome è scelto, il pacco è pronto e l’invio è fatto.
Passa un’altra settimana e finalmente il pacco giunge a destinazione.

 

 

 

 

Il fiocco è una meraviglia.

fiocco

Fiocco numero tre

Ma la sorpresa nello scoprire cosa Grace avesse preparato per la Stupefamiglia non era finita.
Nel pacco c’erano: il fiocco, due splendide targhette col loro nome per Maggie e Terry (tutto confezionato dalle splendide mani di Grace) e un regalo che la Stupefamiglia aveva cercato, invano, nelle settimane precedenti.

E il caso volle …

Per Maggie, prima della nascita,  Atpco e Lenticchia avevano cercato con molta cura un giochino per i primi giorni. Si erano impegnati a fondo perché non sapevano il sesso, non volevano altri giochi in giro per casa (in seguito la casa si è trasformata in un parco giochi!), doveva essere atossico/anallergico/antiacaro/antirottura/antibisfenolo/antibiotico/allanimadiqualunquecosafacessemalelumanità (ah le paranoie per i primogeniti! quante energie profuse in dilemmi poi rivelatisi inutili!!!). Alla fine avevano optato per una semplice bambolina.
Per Terry è stato più semplice: si sapeva il sesso ed era importante coinvolgere Maggie nella scelta per farle digerire meglio l’invasione di campo cui stava per essere sottoposta. La scelta ricadde su una benaugurante pecorella bianca addormentata, che ancora oggi, sebbene ingrigita da anni di vita accanto a Terry, accompagna le sue notti.
Per la numero 3 (la ricerca del nome “virtuale” è ancora in corso), la Stupefamiglia pensava di risolvere con il negozio di Natale di Emergency a dicembre ma non fu un successo: per la disperazione presero un bruco spelacchiato, senza occhi e blu (!).

Grace non sapeva nulla di questa storia, nè poteva sapere quanto fosse sentita per la Stupefamiglia la ricerca di un regalo “speciale” per i primi giorni della nuova arrivata.. eppure nel pacco c’era la soluzione al loro problema: una bambola carinissima fatta a mano!
bambola

 

Nel caso in cui …

Senza arrivare a scomodare le teorie di Jung sulla sincronicità, questo fatto ha colpito tantissimo la Stupefamiglia che non può che ringraziare infintamente Grace per la cura e l’amore che ha messo in questo regalo.
Se inizialmente Atpco e Lenticchia temevano di non avere sufficientemente tempo da dedicare alla numero tre sanno che possono sempre contare sull’affetto di tante persone speciali.

A questo punto la palla passa alla numero tre…. ovunque si girino Atpco e Lenticchia leggono il suo nome.
Ormai Lenticchia sta cominciando a sognare il parto, mentre Atpco si alza nel sonno per vedere in quale stanza sia emigrata Lenticchia nel disperato tentativo di riposare.
Maggie e Terry si alternano nel lettone per cominciare a segnare il territorio. Terry alterna momenti di euforia e dolcezza a pomeriggi di isteria conditi da domande precise, lucide e dirette:”Mamma ma perchè la sorellina deve dormire nella camera con voi?”.
Maggie è affetta da un prurito da stress senza precedenti tale da sentirla fare “scrat scat” anche durante il sonno.
Insomma non sarà facile fare spazio alla numero tre (senza contare che fare spazio in 80 mq è arduo anche senza essere in attesa del quinto membro della famiglia), ma la Stupefamiglia in qualche modo si adatterà al cambiamento.

Nel disperato tentativo di calmare gli animi, addolcire l’attesa, abbattere lo stress, Atpco e Lenticchia sono diventati frequentatori ossessivo-compulsivi di storielle strappalacrime del web. Non a caso, questa li ha particolarmente colpiti: nella loro fantasia anche la numero tre sta riflettendo sul futuro della sua vita fuori dal mondo che conosce e sta cercando un pò di coraggio per affrontarlo.

Prima della luce

gemelliNel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè e fra loro avviene questo dialogo:

– Tu credi nella vita dopo il parto?
– Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
– Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
– Non lo so, ma sicuramente… ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
– Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione …

– Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
– Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
– Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
– Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
– Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
– Dove? Tutta intorno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.

– Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.

– Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? … Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa .

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