40 giorni – parte2 – Sopra la cappa la cucina crepa

Parola di Lenticchia

Lunedì 2/11 h.2.30 a.m.

Ci svegliamo tutti improvvisamente e ci accorgiamo di essere immersi in una nube puzzolente e tossica.

Prendiamo le bambine e usciamo di casa.

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Una volta fuori ci accorgiamo che è peggio di quel che sembrava da dentro.

Una coltre nera densa e spessa esce a fatica dalla nostra casa, intossica l’aria di tutto il condomino.

Arrivano i vigili del fuoco. Isolano la cappa..un corto circuito dentro la cappa ha surriscaldato il motore che per autocombustione ha sciolto le parti plastiche e il monossido di carbonio sprigionato dalla combustione stava per portarci via.  Quindi ambulanza, ossigeno, esami per tutti, bimbe ricoverate. Un crescendo di ansia e agitazione, ma eravamo vivi. Contava solo quello .

Lunedì 2/11 ore 13.00

Siamo tornati a casa, la puzza si sentiva da fuori. Una volta dentro è stato subito chiaro che non era più una casa. Pareti nere come il carbone, aria irrespirabile, tutto da buttare..neppure il bagno si era salvato. Le bambole delle bambine sembravano appena uscite da una lampada abbronzante. Abbiamo preso qualche vestito e abbiamo occupato case abbandonate..ahahha no non è vero!

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sopra la cappa

Abbiamo vissuto un paio di settimane in sospeso tra la nostra casa da risistemare e la vita normale che doveva andare avanti soprattutto per le bambine.  Abbiamo ripulito tutto. Io, in realtà non ero in me. Parlavo poco, reagivo meno. Lo shock mi aveva paralizzato.

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sotto la cappa

Martedì 3-11: operazione spazzatura. Abbiamo buttato via quasi tutto dalla cucina e dal bagno e lasciato tutto pronto per la ditta delle pulizie mandata da SaMeriDeSaDommu per disinfettare e pulire tutto. La ditta delle pulizie era una signora armata di un secchio, due straccetti e sgrassatore universale.. non una mascherina, non un guanto. Ovviamente non ha fatto il lavoro e il giorno dopo è arrivata l’armata Brancaleone.  SaMeriDeSaDommu + suoceri al seguito armata di ammoniaca e candeggina si è improvvisata manovale e con olio di gomito ha “pulito la mia casa”. Se non fosse troppo grave ci sarebbe da ridere. Dalla puzza e dalle polveri che cadevano staccandosi dalle pareti si soffocava ma secondo lei si poteva tornare a viverci.

Lunedì 16-11: arriva l’imbianchino. “Ditta specializzata per l’igienizzazione e la pulizia in questi casi” – dichiara SaMeriDeSaDommu. I fumi nelle 20151102_101108scale devono avere causato qualche mutazione genetica perché tale ditta si palesa a noi sotto forma di un uomo di 70 anni. Per intenderci, una di quelle persone a cui cedi il posto nel bus per rispetto; non di certo uno con le capacità, o l’attrezzatura, per far fronte a quel disatro. Ha imbiancato come poteva e infatti ora, dopo due mesi dal lavoro, il grigiume sta prepotentemente riprendendo il suo posto in prima fila.

Mercoledì 18: si parte per la Finlandia! Babbo Natale arriviamo! Il viaggio è stato ricco di (dis)avventure .. ma questa è un’altra storia (Qualcosa l’abbiamo già raccontata qui e qui  ).

Tornando al disastro in casa, siamo partiti con la promessa che, al nostro ritorno, l’elettricista avrebbe finito i lavori e noi avremo potuto riprendere in mano la nostra casa..ovviamente così non è stato. L’elettricista si è presentato la mattina in cui siamo tornati noi a casa. Due giorni di lavoro e noi ancora due giorni accampati..perchè in fondo “dovevamo portare pazienza” e SaMeriDeDommu ci stava persino facendo un piacere mandando l’elettricista a rifare l’impianto.

Nonno Dipinto, nel frattempo, si trovava ancora in ospedale perchè lungo la sua degenza era incappato in un pestifero batterio difficile da mandare via. Insomma ognuno di noi ha vissuto un bel calvario in quei lunghissimi ed interminabili 40 giorni ma ne siamo usciti più forti e determinati che mai!

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Parola di Atpco

2 Novembre 2015. Ricorrenza di “tutti i morti”. Sarebbe stato un simpatico scherzo del destino.
Nella notte fra il 1 e il 2 novembre succede una cosa che ha dell’incredibile: una cappa assolutamente spenta va in corto e brucia assolutamente tutto il suo motore liquefacendosi lentamente sulla cucina a gas. Dal fuoco di Sant’Antonio al fuoco di tutti i Santi.
In quei 40 giorni Atpco è diventato devoto in particolare di una santa.. Santa Pazienza.

Dopo soli 10 minuti dal disastro, capisce che per lui sta per cominciare una via crucis all’insegna della tolleranza e della pace interiore: o sopporta o soccombe.
Tutti fuori di casa, scampati miracolosamente dal pericolo di soffocamento inizia sul pianerottolo una la litania di richieste che ha dell’inverosimile:
“Atpco, vai in casa a riprendere le calzine alla bambina poverina..”
Atpco rientra facendosi largo fra i fumi che infestano la casa e riesce a trovare le calze.
“Atpco, vai in casa a prendere delle coperte per le bimbe poverine..”
Atpco rientra facendosi largo fra i fumi che infestano la casa e riesce a trovare le coperte.
“No, ma questa non va bene… prendi quella rossa…”
Atpco rientra facendosi largo fra i fumi che infestano la casa e riesce a trovare le coperte.
“Scusa ma potresti recuperare gli occhiali per tua suocera? con questi non vede nulla…”

Tra una richiesta e l’altra c’è la telefonata ai vigili del fuoco che ha dell’assurdo:
” Salve, senta ci siamo svegliati nel sonno e siamo scappati perchè abbiamo la casa invasa dal fumo. Può far venire una squadra?”
– C’è un principio di incendio?-
” No, ho spento la fiammella..”
– Siete rimasti fuori casa con la porta chiusa?-
“No, la porta è aperta e ho le chiavi”
– Non c’è un incendio in corso quindi?-
“No, gliel’ho detto prima”
– Non è chiuso fuori casa?-
“no, le ho detto anche questo prima”
-Eh sa, noi siamo autorizzati a intervenire se c’è un fuoco o se si è rimasti chiusi fuori casa-
“Scusi vuole che chiuda la porta?”
-No, ci mancherebbe ma non possiamo intervenire-
“Va bene ma siccome il pianerottolo è pieno di fumo, magari fra qualche minuto chiamerà qualche vicino … e non saprà spiegarvi il motivo del fumo e sarete costretti comunque ad intervenire. Pensavo di risparmiarvi la fatica….”
Insomma la telefonata si è moltiplicata in almeno 3 telefonate con i vigili del fuoco (che richiamavano di tanto in tanto), intervallate dalle richieste di Lenticchia e Sroga.
Alla fine Atpco deve esser stato piuttosto convincente perchè sono arrivati, nell’ordine: vigili del fuoco, due ambulanze del 118, una pattuglia della polizia.

Atpco quindi rientra più e più volte in casa col risultato che arriva in pronto soccorso e l’infermiere gli dice:”Vuole lavarsi la faccia?” – Perchè?- ” si guardi allo specchio e capirà..”
Atpco è in volto tutto nero, come fosse coperto da passamontagna.

 

Ci sono altre e innumerevoli

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