L’indecisione o non ce l’hai o non hai ancora deciso se averla.
Nel dubbio, la stupefamiglia non si fa mancare nulla.
Terry:”Mamma posso vedere Memole?
Dai ti preeeego… dimmi di sì”
Lenticchia:”mmm amore non lo so”
Terry:”Dai .. tanto cosa serve che mi dici di no”
Lenticchia:”amore sono mamma, posso anche decidere di dirti di no”
Terry:”No che non puoi. Tanto non serve che mi dici di no ”
Lenticchia:”eh vabbè.. allora non lo vedi”
Terry:”prrrrrrrrrr” (pernacchia ndr)
Lenticchia:”beh se mi fai la pernacchia, allora ancora meno”
Terry:”Dai va bene, allora ti do un bacio. Va bene così? Me lo dici di sì adesso?”
Terry a quasi tre anni: mix perfetto di ruffianeria e spirito autoritario. L’indecisione non sa proprio cosa sia.
E’ lei che sprona al mattino la sorella per non perdere troppo tempo e andare a scuola:”Unti-ti Maggie!” (Muoviti Maggie) ed è sempre lei che spiega alla sorella come deve stare quando deve fare i compiti:”Sietiti Maggie!” (Siediti).
Terry è nel periodo della vita in cui si vive di certezze assolute: il che, da un lato, è meraviglioso perchè cerca di imporre con tutte le sue forze la sua idea con chiunque (qualche settimana fa, nell’ufficio di Atpco, ha sgridato tutti perchè si dice “babbo” e non papà).
L’altra faccia della medaglia è che ogni cosa deve essere spiegata e rispiegata e, se la spiegazione non è sembrata convincente, segue la contestazione con pernacchia.
Atpco trova che la pernacchia sia una risposta pacifica, spiazzante, diretta allo scopo che (forse) non si dovrebbe togliere ai bambini : quante volte si fa finta di capire? Quante discussioni indecifrabili potrebbero essere risolte semplicemente da una pernacchia dissacrante?
Di contro, Maggie sta attraversando una fase completamente opposta caratterizzata da indecisione cosmica.
Ogni scelta è un dramma; dozzine di minuti persi di fronte alla domanda vitale :”Preferisci latte o camomilla stamattina?”.
Vorrebbe fare sport ma senza fare gli allenamenti e possibilmente in solitaria senza doversi confrontare con gli altri; guai poi a chiederle quale sport vorrebbe fare: potrebbe rimanere a pensare delle ore fino a dimenticarsi il motivo per cui stava pensando per poi riprendere mettendosi a pensare al motivo per cui stava pensando.
Questa dicotomia nelle bambine non aiuta a risolvere il problema che sta affrontando in questi giorni la stupefamiglia: la scelta del nome per la numero 3.
Per Terry la soluzione è semplicissima: continua a ripetere, senza smettere nemmeno per un secondo, “Sara -Serena” (compagne di scuola di Maggie). Se glielo chiedete ancora oggi vi ripeterà che sono i suoi nomi preferiti.
Atpco, nella speranza di arrivare a una soluzione condivisa, ha rispolverato un vecchio file di 2629 nomi femminili a cui ne ha aggiunti 2 (“Naira” e “Neiva” che però non hanno avuto tanto successo). Come da tradizione, Atpco e Lenticchia hanno espresso le loro preferenze in separata sede.
Dopo vari calcoli, medie, statistiche e soprattutto discussioni… si è arrivati a una rosa di 8 nomi.
Esclusi quelli troppo comuni (Alice, quinto nome per diffusione statistiche istat 2015) e quelli belli ma forse troppo eccentrici (tipo Fiorella), ne sono rimasti 5.
Su tutti questi la stupefamiglia ha democraticamente votato.
Per venire incontro alle lamentele di Maggie sono stati fatti fuori Alessandra e Veronica (per il diminutivo… “ma che è Vero??Vero cosa???” continuava a ripetere).
Ne sono rimasti 3, di cui uno vincitore assoluto (quello a cui Atpco e Lenticchia puntavano fin dall’inizio nel listone dei 2630 nomi).
Tutto sembrava deciso e condiviso … and the winner is … “non mi piace” irrompe Maggie.
“Amore..ma abbiamo votato tutti… gli hai dato 4 stelle su 5.. come fai a dire che non ti piace?.. perchè non ti piace? cosa vorresti?”
Stiamo aspettando ancora la risposta.. in fondo siamo solo alla 37ma settimana…abbiamo tempo! Decisamente.