Il primo articolo di questo blog si conclude così: “… spero vivamente che viaggiare aiuti le mie bimbe ad essere gentili quando possibile, ovvero sempre.”
Legavo però il tema della gentilezza al viaggio.
Sicuramente come segno di rispetto ma al tempo stesso perché vedevo la gentilezza nei confronti degli estranei come un qualcosa di lontano da me, dalla mia quotidianeità.
E’ trascorso un mese da quando abbiamo traslocato in quel di Derthona. Tra tutte, sicuramente la cosa che mi/ci ha stupito maggiormente è stata la naturale gentilezza che regola i comportamenti umani in questo posto.
La gente ti saluta anche se non ti conosce, è possibile scambiare due chiacchiere in ascensore, le mamme con i bimbi hanno la precedenza ed anzi vengono aiutate. C’è chi si sbatte per farti conoscere l’allenatore dei bambini di pallamano, c’è la signora che gioca con le tue bimbe e alla fine è lei che ringrazia te!
A Torino, ad esempio in ascensore con il vicino di condominio, ero ormai abituato alle scene di mutismo con occhi fissi sul telefono come se stessero per chiamare il 112 (quando non facevano le scale per non condividere l’ascensore).
Se n’è accorta anche Maggie: “babbo, qui si fermano sempre quando siamo vicino alle strisce!”. Ok, lei dice che sono tutti gentili anche perché c’é una panettiera che tutte le volte le regala un biscotto al cioccolato.
C’è l’impiegata che “è suo marito? firmi lei il documento che non c’è problema..” (senza vedere alcun documento) e quella che:” va bene, la fotocopia del documento me la porta quando ha tempo..”.
Lenticchia è andata a vedere una casa con orto (la ricerca delle case prosegue): come la proprietaria ha saputo che alle bimbe piacciono le pesche ce ne ha regalato un secchio intero!
E non è solo questione di buona educazione (in questo, il top è la padrona di casa che termina sempre le conversazioni con l’ottocentesco “Ossequi alla signora” ): è una cosa che si nota davvero tutti i giorni.
Pedalando tra le colline mi sono imbattuto in un vigneto molto rinomato, circondato da alcune rose… leggete il messaggio che usano i proprietari per tutelare il roseto:
Settimana scorsa si è tenuta nelle strade e palestre cittadite la festa dello sport.
In una di queste, Trofeo Armana, Maggie ha giocato con alcune bambine incontrate casualmente durante la manifestazione, altrettanto casualmente si è trovata in una gallery su Facebook.
Ho contattato gli amministratori della pagina per chiedere la rimozione le foto di mia figlia. Ho scritto alle 13:06, alle 13:30 le foto erano sparite e ricevo questo messaggio:
“Buongiorno, assolutamente rimuoveremo immediatamente le foto. Non si preoccupi, comprendiamo la sua nota, da parte nostra le confermo che non vi era alcuna forma di volontà di fraintendimenti anzi… Apprezzo molto la sua gentilezza e le confermo che provvederemo immediatamente in tal senso.
Per scusarci del fraintendimento Le invieremo i file delle foto , così che almeno Voi li possiate avere “
Forse in questo primo mese siamo stati particolarmente fortunati.
Sicuramente le TMC* non mancano neanche qua (anzi, una l’ho conosciuta proprio nelle prime ore vissute a Derthona) e non è che ad Augusta Taurinorum fossero tutti dei buzzurri, anzi.
E’ proprio la città che, come aveva detto anche Lenticchia in un altro articolo, rende tutto più frenetico, da consumare in fretta, compresi i rapporti umani che sono più fugaci e ridotti all’essenziale.
Riprendendo una citazione dal primo articolo di questo blog.: Sii gentile quando possibile. È sempre possibile. (Dalai Lama).
ora ne capisco davvero il senso.
*TMC=Teste di Mi….. Certificate