Lenticchia al volante

Lenticchia non ha mai avuto il desiderio di guidare a tutti i costi e tantomeno quello di possedere un mezzo di trasporto.

Lenticchia ha preso la patente solo per zittire chi continuava a dirle che non sarebbe mai riuscita a prenderne una.

Ha preso la patente e l’ ha rinnovata dieci anni dopo senza essersi presa la briga di guidare qualche volta.

Le figlie nel tempo sono aumentate in numero e lei, ostinatamente, ha perseverato nell’uso di mezzi pubblici e mezzi propri (proprio propri perché attaccati alle gambe) per fare ogni cosa. Di tanto in tanto ha ceduto alle lusinghe di passaggi automobilistici ma senza sentirsi minimamente scalfitta nella sua decisione.

Ad un certo punto succede che Lenticchia si ritrova a dover lavorare in un paese non lontano da Derthona.

Atpco: Dovremo cercare una macchina per te. (Ricordate la sua spasmodica ricerca precedente il compleanno di Lenticchia?)

Lenticchia: C’è il treno!

A. La stazione è lontana da casa

L. Uso la bici!

E così per sei mesi alle 7 del mattino si poteva scorgere per le vie buie della città una ciclista in ritardo che sfrecciava verso il treno. Era tutto perfettamente organizzato (sveglia, merende, sveglia bambine, colazione, saluti, pedalata forsennata contro il tempo) ma Lenticchia non aveva fatto i conti con il servizio dei treni. Sei mesi di servizio, sei mesi di ritardi.

L. Mi serve una macchina!

A. Ma se c’è il treno!

L. Il treno è in ritardo!

A. Vai in bici!

E così tra un tira e molla, un dai e dai, Nanda è entrata a far parte della Stupefamiglia. Nanda è nata e cresciuta in Sardegna quindi occorreva organizzare il trasloco.

Peccato che Lenticchia non guidasse da 16 anni. Lei non aveva nessun dubbio sulle sue capacità ma aveva 5 giorni per rimettersi in macchina, guidare senza fare del male a nessuno e arrivare via autostrade sino a casa.

Il 24/12 Atpco e Lenticchia fanno le prime prove. Quella notte Atpco (sarà stata l’emozione per l’arrivo imminente di Babbo Natale?) non chiude occhio ma fa buon viso a cattivo gioco.

Il 28/12 Lenticchia ha guidato sino al mare e al ritorno ha trovato banchi di nebbia (fitta da non vedere oltre il proprio naso), 4 montoni investiti sulla strada alle porte del Paese e un bel gatto nero che passava di lì.

Il 30/12 Atpco decide di testare l’abilità di Lenticchia nel seguire il navigatore. Lenticchia si è persa all’andata e al ritorno ma tutto sommato è stato un piacevole giro turistico in una Sardegna incontaminata.

01/01 Si parte! Al via Lenticchia sbaglia manovra e direzione di marcia. Dopo un avvio incerto, lungo la strada incontra due incidenti, lavori in corso, strettoie, deviazioni ma arriva sana e salva all’imbocco della nave. Lenticchia non aveva nessuna voglia di avventurarsi nel pancione rumoroso e stretto del traghetto con la sua Nanda consapevole di non avere ancora stabilito il giusto feeling per certe acrobazie. Il piano era quello di impietosire un marinaio e farsela parcheggiare senza danni. Il piano è fallito.

Marinaio: Signò! Si muova signò! La nave parte senza di lei!

A. al telefono: Allora Lenticchia ascolta me. Metti la prima andiamo. Vai vai vai, salita prima prima prima prima prima, finita la salita! Ora parcheggia, piano, attenta il palo! Niente palo, ok frena! Fatto!”

Lenticchia era dentro ma i colpi di scena non sono finiti.

A. domani dovrai scendere in retromarcia

L. Atpco non so fare la retromarcia.

A. Lo so, speriamo bene!

L’indomani mattina Lenticchia è salita in macchina, inserito la retromarcia e:

Marinaio : Signò! Stoppp! Signò dove va! Metta la retro la spingo io lei non faccia nulla signò!

E’ fatta! Mancano 100 km nell’autostrada in curva e salita perenne e ci siamo! Peccato che piovesse a dirotto e Nanda era carica come un cammello del deserto e con tutto l’impegno non superava i 90 km/h.

Durante il viaggio Lenticchia ha goduto della compagnia e dell’assistenza di Maggie che nel bel mezzo dell’ansia e del terrore che imperversavano sull’anima di Lenticchia desiderava solo farsi un selfie coi cuoricini.

Nei giorni successivi Nanda ha avuto il singhiozzo, ha ruggito tutta la sua potenza, si è spenta in posti sempre originali ma ha piano piano accettato la sua nuova casa perché, Lenticchia lo sa, ama sentire le chiacchiere che la sua nuova autista le propina, la gentilezza con cui chiede a chi le taglia la strada di fare attenzione e si fa 4 risate quando per accendere i fari partono anche le frecce, i fendinebbia, gli abbaglianti e la radio.

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